4a Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

lo spreco annuoVi è mai capitato di andare al supermercato all’ora di chiusura, di apprestarvi a comprare qualcosa al banco pescheria e vedere i commessi che, mentre tu decidi cosa prendere, riempiono sacchi neri di pesce fresco poco prima sul bancone?
E alla domanda: “ma cosa sta facendo?”, ricevere come risposta (rassegnata) “LI STO BUTTANDO”!!!

Che terribile sensazione di sgomento, di ingiustizia, di qualcosa di profondamente sbagliato! Tanta ricchezza buttata così, sprecata inutilmente. E se penso al pesce, anche a quante vite sono state stroncate inutilmente, a quante persone soffrono di mal-nutrizione a quanti muoiono di fame!

Ecco, questo è solo una delle grandi storture del nostro sistema. Solo un piccolissimo esempio domestico…

La 4a giornata nazionale contro lo spreco alimentare

Non potevamo non fare un accenno ad un’importante celebrazione di oggi; è un tema troppo importante per non spendere almeno 5 minuti di riflessione su come i nostri comportamenti debbano davvero cambiare.

Lo spreco alimentare sul pianeta costa ogni anno 1.000 miliardi di dollari.
– Questa cifra sale a 2.600 miliardi se si considerano i costi “nascosti” legati all’acqua e all’impatto ambientale.
– Ogni anno l’Ue getta 90 milioni di tonnellate di cibo.

E in italia?

Nel nostro paese lo spreco di cibo domestico – dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura – vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all’anno =  6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato = 0,5 del Pil = 1/2 della manovra economica.

L’immagine sotto ci aiuta a capire, anche se i dati sono di qualche anno fa, dove c’è il maggiore spreco e dove poter intervenire.

la catena dello spreco alimentare

Fonte: repubblica.it

Dobbiamo cambiare le regole!

Abbiamo affrontato spesso l’argomento come l’imballaggio incida e possa aiutare a diminuire lo spreco, aiutando una migliore conservazione degli alimenti e allungando il ciclo di vita del prodotto.

L’inchiesta Waste Watcher 2016 porta i packaging in prima linea nella lotta allo spreco alimentare:

– l’85% dei consumatori è consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto,
– il 64% il packaging è addirittura ‘indispensabile’
– il 93% dichiara di scegliere il pak sulla base della sua funzionalità, oppure della possibilità di riutilizzo (90%).
– Ma c’è di più: il 56% dei consumatori – più di un italiano su 2 – ha dicharato di essere disposto a “pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto, riducendone di conseguenza lo spreco».

Non so quanto questi dati siano poi, sul lato pratico, veritieri. Quello che noi vediamo invece a livello industriale è una scarsa sensibilità al packaging, confermata da una quasi nulla richiesta di prodotti bio. Speriamo di sbagliarci!

Quello che è vero è che dal lato personale invece possiamo fare molto: nella filosofia che debba essere sempre il prossimo a fare qualcosa, e che il nostro singolo comportamento non incida e non possa cambiare nulla, non si va davvero da nessuna parte.

E’ con il comportamento di ognuno che si cambiano le cose: se ognuno prendesse coscienza di questo, potremmo muovere il mondo, sradicare le logiche di mercato e di mero consumismo, i nostri comportamenti sbagliati. Potremmo riportare un equilibrio.

Basta quindi pensare in modo individualistico, cambiamo insieme perchè è giusto farlo, SOLO giusto, non economico, non interessante. E’ giusto perchè il rispetto per il mondo e per l’altro è un segno di civiltà e un modo per regalare un mondo migliore ai nostri figli.

LoveCycle, il film di Natale sul riciclo

LoveCycle è un film d’animazione realizzato da Conai per il Natale, che narra di 6 personaggi/oggetti di uso quotidiano: un libro, una caffettiera, una pinzetta, una cassettiera, un paio di occhiali e una bottiglia che rientrano a casa dei genitori-imballaggi in occasione delle Feste di Natale

Realizzato con la tecnica dello stop motion e con uno storytelling fiabesco che richiama lo stile di grandi classici dell’animazione come Toy Story, Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica, LoveCycle incarna la filosofia dell’economia circolare e del riciclo di Conai, essendo realizzato proprio con materiali di riciclo, ulteriormente riutilizzabili a conclusione delle riprese.

Il video è on line sui profili social di Conai mentre dal 15 dicembre fino al primo gennaio il trailer di LoveCycle sarà distribuito in 1.790 sale cinematografiche

Non resta che guardarlo 🙂

Il tape Artist No Curves di nuovo in mostra

Il nastro adesivo come materia prima dell’arte per descrivere il mondo. È il progetto del Tape Artist No Curves, artista italiano tra i più apprezzati a livello internazionale, che riesce a esprimere la sua originale rappresentazione di un ipotetico Universo futuro utilizzando quasi esclusivamente questo materiale: il nastro adesivo.

E qDart Ladyuando si tratta di nastri adesivi, non possiamo proprio non dare un’occhiata, soprattutto quando il nastro adesivo incontra l’arte , regalando sensazioni ed emozioni insolite per questo materiale.

“She’s a Lady” è la nuova mostra del Tape Artist No Curves dove racconta i suoi primi 10 anni di carriera. Le sue ultime creazioni saranno in esposizione dal 23 novembre al 13 gennaio presso la Whitelight Art Gallery di Milano.

Come suggerisce il titolo della mostra, il tema di questa nuova esposizione è la figura femminile. Attraverso la rielaborazione dell’immagine della donna e della moda, verranno esposte trenta tra le sue opere più importanti; quadri ispirati all’esplorazione umana attraverso citazioni che vanno a scavare nella storia, nella letteratura e nella cinematografia.

no curves

Lo stile di No Curves è decisamente affascinante: utilizzando solo nastro adesivo colorato e taglierino riesce a creare particolari effetti tridimensionali ponendo le sue figure su piani diversi.

Una scelta che vede un semplice materiale di lavoro, trasformarsi in uno strumento decorativo per creare immagini futuristiche fatte di linee nette e angoli che ricordano le grafiche digitali.

 

“L’imballaggio fatto di funghi” sbarca in Italia con una nuova start up.

Bio-plastica a base di funghi: l’imballaggio eco-sostenibileimballaggio fatto di funghi

Ne avevamo già parlato, all’interno del nostro blog a marzo di quest’anno, sembrava una realtà molto lontana ed invece oggi, l’imballaggio fatto di funghi, ovvero ottenuto dalla lavorazione del micelio, l’apparato digestivo dei funghi, e i rifiuti agricoli preventivamente ripuliti, è sbarcato finalmente anche sul mercato italiano.

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Devi forse imballare un tempio romano?

Cari lettori, eccoci di nuovo in movimento.
Gli uffici riaprono ufficialmente oggi; noi siamo carichi per un nuovo anno pieno di novità, voi?

Questo primo post dopo la chiusura estiva non può essere troppo impegnativo, concediamoci un po’ il tempo per ambientarci!

Altillia

Vi racconto quindi una curiosità che mi è capitata durante l’estate: chiamiamola pure deformazione professionale, ma andando a spasso mi capita spesso di vedere applicazioni e imballaggi che definirei a dir poco curiosi.

Eravamo a visitare un sito archeologico in Molise, ovvero l’antica città romana di Altilia, sito assolutamente sconosciuto e non promosso, ma estremamente interessante.

E’ talmente sconosciuto che l’accesso al sito archeologico è addirittura libero. E la cosa risulta anche inspiegabile, visto che l’area archeologica è estremamente interessante e anche ben conservata!. Beh, se vi capita, passateci, ve la consiglio.

Altillia

Passeggiando lungo il decumano dell’antica città, ecco che ci appare davanti agli occhi il colonnato romano della basilica in una veste del tutto insolita! (vedi forografia).

Beh, cosa ci fa il colonnato tutto imballato nel film estensibile? Stanno forse pensando di “traslocare”, uno scherzetto e/o atto vandalico o installazione artistica?
Lascio a voi come definirlo.

Per il momento è tutto, noi siamo sempre a disposizione per ogni necessità!